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PRO LOCO MONTEFUSCO
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83030 MONTEFUSCO (AV)
TEL : 0825 1724332
Email:
prolocomontefusco@gmail.com |
Pro Loco MONTEFUSCO -> Antiche Tradizioni
Montefusco: Paese
del TOMBOLO
TOMBOLO E MERLETTO
Con il termine merletto si suole
indicare una lavorazione per vestiti o biancheria, lavorata intrecciata
con aghi, fuselli o uncinetto di filo. Il tessuto così ottenuto
termina in piccole spunte, come i merli, appunto di un castello.
Nella tela della Vergine SS. Annunziata, nella chiesa del
monastero di Santa Caterina, si può osservare la presenza del tombolo.
Il termine tombolo deriva dal latino tumulus che sta a significare
ponticello. Relativamnete al significato il termine è da collegare
a tombolare= cadere, che richiama il cadere dei fuselli dopo che il filo
è stato intrecciato. Esso indica non solo il cuscino sul quale si svolge
il lavoro, ma anche la trina prodotta. Il cuscino è sostenuto da un
apposito telaio detto sacannetto. Il De Angelis, autore della tele
conservata nel monastero, era un artista girovago che giunto a
Montefusco trovò diffusissimo il tombolo soprattutto fra le suorea tal
punto da raffigurarlo nella chiesa delle reverendissime. Secondo recenti
ricostruzioni storiografiche, il tombolo sarebbe stato portato a
montefusco dagli aragonesi che a loro volta lo avrebbero appreso durante
la dominazione in Sicilia. Questa tesi ci porta a sostenere, con
una certa verosomiglianza, che se l'arte e la lavorazione del tombolo
sono in qualche modo da mettersi in relazione con gli Aragonesi, esse si
sono diffuse prima a Montefusco, sede della Regia Udienza, località
spesso visitata dai membri di questa famiglia, e successivamente nei
centri limitrofi che oggi arbitrariamente se ne attribuiscono la
paternità. Nel 1460 il re Ferdinando, impegnato nella difesa della
corona, insediata dagli Angioini, dimorò con tutta la famiglia a
Montefusco. E' possibile che in quella circostanza, le figlie del re e
il loro seguito di dame e cameriere abbiano insegnato alle giovani
nobildonne del posto la preziosa arte della lavorazione del tombolo. La
lavorazione del tombolo allora iniziò a diffondersi nel posto anche fra
la gente del popolo. Nel monastero di Santa Caterina, dopo la sua
fondazione della difficilissima arte del tombolo, portata dalle
nodildonne costrette a monacarsi per non dividere il patrimonio paterno
assegnato esclusivamente al primogenito, è stata tràdita fino ad
oggi.
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I
segreti di quest'arte sono una straordinaria abilità manuale e
una formidabile pazienza.
Con il tombolo si possono realizzare
diversi lavori: coperte, lenzuola, tovaglie, asciugamani, centri, tende...
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